Così quell’uccello, preso da superbia, arrivò a darsi un nome, prima infatti le creature non si erano date dei nomi, ma la Volontà ha un nome per ogni creatura. Disse dunque: “Noi siamo Kiroz, siamo infatti Ghi-Kiroz e Fir-Kiroz e abbiamo il potere sopra tutti gli uccelli del cielo che sono il nostro nutrimento e il nostro trastullo”. Kiroz infatti predava tutti gli altri uccelli, compresi gli altri predatori e li perseguitava non solo per nutrirsi, ma anche per puro divertimento, uccidendoli o mutilandoli o semplicemente spaventandoli e spossandoli con inseguimenti che interrompeva quando il gioco gli era venuto a noia.
Così Kiroz dimenticò di essere una creatura, plasmata come tutte dalla Volontà, e non prestò più alcuna attenzione alla voce della Creatrice né a nessuna cosa se non a sé stesso.
I Kiroz si accoppiarono pieni di passione per i propri corpi e generarono due figli, ma essendo gelosi e temendo di sminuire il loro potere uccisero i propri figli. E pensando di aumentare la propria energia acquisendo quella dei figli vollero divorarli. Ma le carni dell’uno divvenero per loro amare e quelle dell’altro urticanti, sicchè dovettero sputarle e gettarono i corpi nell’oceano. Da quel giorno i Kiroz si astennero l’uno dall’altro e ciò aumentò la loro alterigia e fece nascere invidia tra essi stessi.
Quando giunse il loro tempo, la Volontà richiamò a Sè gli spiriti del Kiroz, ma essi, non vollero separsi dai loro corpi e vi rimasero. Gli spiriti infatti erano stati travolti dalle passioni del corpo e ne guidavano le stolte rivendicazioni. Ma i loro corpi passato il loro tempo presero a disfarsi e il Kiroz non era in grado di fare nulla per salvarlo.
Allora Ghi-Kiroz e Fir-Kiroz si accoppiarono e generano altri due figli. Appena i figli furono nati gli spiriti dei genitori lasciarono le carogne che ormai abitavano per impossessarsi dei corpi dei figli. Uno dei figli lottò contro il genitore, ma non potendo vincerlo fuggì e tornò dalla Creatice.
Lo spirito dell’altro figlio invece si alleò con il genitore e divise con esso il corpo. Il corpo abbandonato dallo spirito del figlio subito deperì e cominciò a putrefarsi e Ghi-Kiroz che lo occupava chiese asilo al figlio Naf-Kiroz e a Fir-Kiroz che ne coabitava il corpo, ma essi lo cacciarono.
Ghi-Kiroz guardò allora se qualche uccello potesse essere degno di ospitarlo, ma li trovò tutti brutti e deboli e non volle entrarvi e restò così nel corpo in disfacimento a meditare, finché il corpo si dissolse in vermi. E i vermi entrarono nella terra. Ghi-Kiroz, diviso ora tra i corpi di molti vermi, si ridestò dalle sue elucubrazioni ed uscì dai vermi. Ma quando cercò di tornare all’aria e alla luce uscendo dalla terra non potè farlo, ma si ritrovò imprigionato nella roccia.
Ghi-Kiroz fu pieno di rabbia e di livore e cominciò a percuotere la roccia, a scuoterla, a soffiare nelle sue fessure, ma senza risultato. La superficie della terra si corrugò, nuove montagne sorsero e altre furono sprofondate, ondate enormi salirono dall’oceano fin dentro le pianure e lava incandescente uscì dai monti con cenere e fumo e potenti uragani attraversarono il cielo. Ma Ghi-Kiroz restò nella roccia e vi resta fino ad oggi, sempre covando il suo rancore che manifesta ancora con terremoti, maremoti, uragani ed eruzioni.
Il corpo di Naf-Kiroz invece diviso tra due spiriti cominciò presto a deperire e perse forza e splendore. Fir-Kiroz e Naf-Kiroz cercarono di scacciarsi l’un l’altro e dilaniarono sempre più il corpo fino a distruggerlo. Fuggirono allora e presero a insidiare gli altri uccelli. Alcuni dopo una lotta respingevano Fir-Kiroz, altri cedevano, ma i corpi subito morivano poiché Fir-Kiroz non era in grado di tenerli in vita e Fir-Kiroz doveva cercare altre vittime.
Naf-Kiroz invece si impossessava dei corpi, ma non riusciva a controllarli e a volte li lascia prostrati e a volte li uccideva.
Gli spiriti degli uccelli tormentati dai Kiroz si rivolsero al Signore della Vita e lo implorarono di liberarli da essi. Ma la Volontà confortò gli uccelli toccando i loro spiriti con il Suo pensiero perfetto e gli mostrò come, anche se i Kiroz agivano male non era secondo la natura dell’ordine stabilito dalla Creatrice rispondere al male con il male. E poiché i Kiroz desideravano ardentemente vivere essi avrebbero vissuto fino alla fine dei tempi. Ma poiché essi avevano amato smodatamente il proprio corpo non sarebbe più stato concesso loro alcun corpo, ma avrebbero vagato sempre gli uni nell’aria e l’altro nelle profondità della terra.
Gli uccelli rasserenati ripresero le loro occupazioni, ma furono molto indeboliti da tutte queste sofferenze e iniziarono il loro declino. Alcuni persero talmente tante energie da non riuscire più a volare. Questi furono gli antenati di tutti gli uccelli che nuotano nelle acque e camminano sulla terra, ma non sanno volare.
La Volontà rispettò dunque la volontà di vivere dei Kiroz, anche se perversa, e perciò non li distrusse ed essi ancor oggi vagano sotto e sopra la terra. I Kiroz dell’aria però non nella loro forma spirituale originaria, ma in una nuova forma.
Essi ebbero la loro nuova forma dopo che il Signore della vita ebbe popolato le acque e la terra con tutti i quadrupedi e i pesci e le altre creature viventi che ancora mancavano nella creazione.
Queste nuove creature furono create infatti meno ardenti degli uccelli e perciò più deboli.
Fir-Kiroz e Naf-Kiroz vedendo che queste creature erano più deboli si accanirono contro di esse minacciandone l’esistenza. La Volontà percosse allora con il Suo potente pensiero i due spiriti malvagi e li spezzò in una miriade di spiriti più piccoli, altrettanto feroci, ma molto meno potenti. Ciascuno spirito conservò infatti la natura del Kiroz da cui derivava: da Fir-Kiroz ebbero dunque origine tutti gli spiriti che si accaniscono contro i corpi dei viventi e danno origine a ciò che noi chiamiamo: malattie del corpo. Da Naf-Kiroz ebbero invece origine tutti gli spiriti che insidiano le menti dei viventi e danno origine a ciò che noi chiamiamo: malattie della mente.
La malattia più grave per i viventi però è quella che si origina dal loro stesso spirito: tali sono le malattie dello spirito.
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