domenica 24 novembre 2013

RIPOSO


Il male vischioso del giorno
assedia la notte
con l’oggi e il domani
il tempo si piega
e piange sulla pelle
l’angoscia della carne.
Tutto è pronto
lo squarcio inevitabile
ma nulla prorompe
nessuna parola perfetta
né un canto d’amore.
Una fredda paralisi
riempie l’attesa del nulla
svuota le forze nell’alba.

domenica 17 novembre 2013

SOGNI


Materia ed energia
si mescolano
nei crogioli siderali
come amore e morte
nel mio cuore.
Un vento secco
corre verso il mare
scuote le insegne
arrugginite
copre di polvere
la polvere
di strade butterate
accarezza indifferente
la mia pelle
il muro
sempre più cadente
della prigione
strumento della vita
dove io sono
e fuggo
dai rintocchi odorosi
di campane lontane
dove si perde la mente
schiava di libertà.

domenica 10 novembre 2013

VERSO LA LIBERTA'


Questo corpo è la mia prigione.
Questo corpo così pesante e così leggero, così fragile e così rigido, così debole e così lento, così piccolo e così ingombrante.
Questo corpo che mi limita in tutti i modi, nello spazio e nel tempo.
Questo corpo da cui non posso uscire e che non mi piace e non riconosco, che non sento mio e da cui non posso fuggire.
Questo corpo materiale schiavo di tutte le leggi fisiche.
Questo corpo è la mia prigione.

Questa mente è la mia prigione.
Questa mente che mi conduce in ogni luogo e in ogni tempo, ma non mi permette di possederli.
Questa mente che crea universi interi eppure si perde, si avviluppa intorno a pensieri ossessivi e ripugnanti che la incatenano.
Questa mente che non trova soluzioni, non trova risposte e non sa neppure porre le domande.
Questa mente che non riesce ad afferrare la realtà, che non riesce a domare la fantasia.
Questa mente che non decide cosa desiderare, ma lo subisce.
Questa mente è la mia prigione.

Questa coscienza è la mia prigione.
Questa coscienza che ondeggia, svanisce e ricompare, travolta dalle onde dell'esistenza.
Questa coscienza che non riesce a vedersi, a individuarsi, a capirsi, a controllarsi.
Questa coscienza che non sa in cosa consiste, che non sa dove risiede.
Questa coscienza è la mia prigione.

E più cerco il mio io, più mi sfugge chi sono, più mi sfugge cosa voglio.

Ma se smetto di cercarmi, se rinuncio a capirmi, a indirizzarmi, a credere alla mia esistenza individuale, ma osservo tutte le relazioni di cui sono parte, che mi compongono e mi travalicano, ritrovo l'orma del mio passo, ritrovo la vita che mi attraversa e mi conduce là dove posso arrivare, là dove devo arrivare. E giacché non ho libertà di scelta, là dove voglio arrivare.
Là dove non so.

domenica 3 novembre 2013

CASA

Come una bestia ferita
il muso ben dentro la tana
resto fermo e in silenzio
ad ascoltare il dolore
sogno corse sfrenate
sulle creste del monte
scruto il buio con gli occhi
e annuso il mio odore
la paura nel cuore
il bisogno di amore.