domenica 25 agosto 2013

ATTO DI LOGICA


Scorre da solo
il continuum
attorno a me,
ma cosa mi spinge
lungo i sentieri della luce
e delle tenebre,
dove sono le ombre
dove è la realtà?
Chi strazia le carni
e rivela le sinfonie
agli eletti?
Il caso, il destino
o questo piccolo cuore?
Non Dio, certo non Dio,
ma chi posso pregare, io
se non Dio?

domenica 18 agosto 2013

VIVO NASCOSTO


Vivo nascosto
nascosto
tra le pieghe del mio cuore
dove ristagna e germoglia
il dolore
nascosto
nei meandri più profondi
della mente
aggrovigliati
con geometrica precisione
nascosto
nella superficie increspata
del mio volto e nel suono
estraneo
della voce
vivo nascosto
e mi è nascosta
la pietra
l'alba
e la vita.

venerdì 9 agosto 2013

SALMO NUOVO


Prego, supplico, imploro
strillo, urlo, grido
strepito e collasso
fremo dal profondo
e in ogni fibra
Ti accuso e Ti invoco
e se vorrai esudirmi
Ti loderò senza fine
ricolmo di gioia,
ma se non vorrai esaudirmi
Ti loderò senza fine
cercando di capire
il Tuo amore.

domenica 4 agosto 2013

UNA MADRE FRAGILE


La madre era ormai sofferente da un pezzo, ma non si era mai fermata un momento. Curarsi dei figli era tutta la sua vita. Quel giorno però fu costretta a sedersi.
“Mi manca il fiato” sospirò.
“Non preoccuparti” ridacchiò uno dei suoi figli “prendi questa!”
La madre inghiottì la pastiglia e il fiato le tornò.
Così iniziò a prendere quella pastiglia prima una volta al giorno, poi due, poi tre.
La pastiglia però le metteva fame e già lei mangiava parecchio, con tutto il lavoro che faceva. Cominciò a ingrassare e di lì a poco iniziò a fare fatica a muoversi.
“Sono troppo pesante, devo mettermi a dieta!” esclamò.
“Ma che dici?” protestò uno dei figli “mangia fin che vuoi, a te serve energia, tieni qua!”
Così dopo ogni pasto la madre cominciò a prendere dieci gocce da quel flaconcino, poi 20, poi 30.
Ma ingrassava sempre di più e più ingrassava meno si muoveva e più ingrassava e le mancava il fiato.
“Mi fanno male le gambe e le vene sono gonfie” piagnucolò.
Subito uno dei figli le diede un paio di scatole di compresse che entrarono nella sua dieta farmacologica,
Quando iniziò il mal di fegato la madre sbuffò: “devo fare una vita più sana, uscire all'aria aperta.”
“Perché perdere così il tuo tempo?” e uno dei figli si rese disponibile per farle una puntura. Ogni giorno, poi due al giorno.
Il colorito della madre divenne grigio e la pelle secca, la voce flebile. I lavori restavano indietro.
Uno dei figli farfugliò: “Forse dovremmo smettere di far lavorare nostra madre così tanto e anche di darle tutte quelle medicine.”
“Sei impazzito?” si scandalizzarono gli altri “vuoi rovinare la vita di nostra madre? E la nostra? Vuoi forse fare tu il suo lavoro?”
Il figlio non osò ribattere ai suoi fratelli.
La madre peggiorava. Le misero il busto e le diedero un bastone per camminare. Poi due stampalle e un paranco per alzarsi dal letto. Scarpe senza lacci. Attrezzi elettrici di tutti i tipi.
Le concessero persino una giornata di riposo, ma solo per l'insistenza del solito figlio rompiscatole.
Ma la madre andava di male in peggio e un giorno all'improvviso il cuore le si fermò e morì.
I figli si accorsero con stupore che senza la madre non erano in grado di fare nulla e nel giro di 40 giorni morirono tutti di fame.
Il nome della madre era Terra.
E a te non viene il dubbio che noi figli umani della Madre Terra stiamo un tantino esagerando?