sabato 29 luglio 2023

Il solito stronzo

Suoneria del cellulare "ma proprio adesso! ah è lei"

- Papà, papà!!!

- Sì pronto, cosa c'é?

- Non trovo più la testa!

- Che cosa?

- La testa, la testa, sai cos'é la testa o devo spiegartelo? dov'è finita?

- Ma sarà al solito posto.

- Quale solito posto?

- Attaccata al collo, in mezzo alle spalle

- Quali spalle?

- Le tue spalle amore, riesci a toccarne una?

- Ho la mano impegnata con il cellulare!

- Usa l'altra mano.

- Ma papà, quante volte devo dirti che con la sinistra non riesco a fare niente!

- Ok, allora metti il cellulare in viva voce, fatto?

- Sì.

- Bene adesso con la mano destra toccati la spalla sinistra

- E poi?

- Chiudi il gomito.

- Il collo!

- Sì, adesso sali lungo il collo.

 - o l mn davn la  bc

- Che cosa?

- Ho la mano davanti alla bocca!

- Ecco, benissimo. Allora sopra, sotto, dietro, attorno alla bocca: è tutto testa.

- Ah, è questa! sai mi ero dimenticata.

- Non importa, succede.

- Sei arrabbiato con me?

- Come potrei arrabbiarmi con la mia bambina.

- Ho 14 anni non sono più una bambina!

- No certo scusa.

- No scusa tu che ti ho disturbato.

- Tu non disturbi mai, è sempre una gioia sentirti.

- Davvero?

- Beh più o meno.

- Sei il solito stronzo!!

pip - fine chiamata.

- Sì certo, ciao, stronzetta!

venerdì 21 luglio 2023

Nuovi OGM

 Se potessimo inserire in qualche pianta il  gene che codifica la teriaca, sarebbe un  ottimo OGM. Viceversa se inserissimo un  gene per codificare una tossina letale per  l’uomo in tutte le piante coltivate, per poi  lucrare sulla vendita dell’antidoto, sarebbe indubbiamente un OGM molto negativo.  L’OGM oggi più utilizzatao al mondo è la  soia Roundup-ready che permette di  distribuire quantità industriali dell’erbicida glifosato, desertificando i campi, e  facendo crescere la soia senza competitori  vegetali. Purtroppo il glifosato è anche  uno dei fattori cruciali che minano la  sopravvivenza delle api, pronubi  fondamentali in natura e in agricoltura.  Questo OGM è sicuramente negativo  anche perché agevola un sistema di  latifondo che, direttamente con la  coltivazione della soia, e indirettamente  con l’allevamento bovino che assorbe gran parte di quella soia, sta distruggendo la 

foresta pluviale amazzonica condannando  a morte le popolazioni autoctone e tutta  l’inestimabile biodiversità di quei territori, ma certo arricchisce i fazenderos e  sostiene la bilancia dei pagamenti  brasiliana. 

Tutt’altro caso quello del cavolo  cappuccio in cui è stato inserito il gene  batterico che codifica la tossina Bt che  uccide le larve della cavolaia, permettendo di non trattare più le colture con  fitofarmaci chimici. Tutto bene,  sembrerebbe! In realtà gli agricoltori  biologici già da anni utilizzano il Bacillus  thuringensis, che produce la tossina,  irrorando i cavoli direttamente con il  batterio. Una volta morte le larve, e salvati i cavoli, i batteri si estinguono per  mancanza di cibo. Nel caso dell’OGM  invece l’effetto sarebbe permanente. I  cavoli e in generale tutte le Brassicacee  hanno come centro di origine l’Europa e 

dunque ne esistono molte varietà  selvatiche che possono ibridarsi con quelle coltivate. Così delle piante selvatiche  potrebbero acquisire questo gene e  guadagnare un vantaggio enorme sui  competitori vegetali minando l’equilibrio  naturale e le cavolaie stesse potrebbero  estinguersi creando un altro punto di  rottura dell’equilibrio naturale. Sappiamo  che rompere un equilibrio naturale può  portare alla distruzione e scomparsa di  interi ecosistemi. Va considerato inoltre  che se l’OGM dovesse avere successo il  B. thuringensis potrebbe andare fuori  mercato rendendo difficile per gli  agricoltori coltivare tutte le varietà non  modificate geneticamente, che saranno  obbligatoriamente poche (la progressiva  riduzione dei cataloghi sementieri è un  cataclisma che bisognerebbe far conoscere all’opinione pubblica), portando così ad  un grosso rischio di perdita di biodiversità 

coltivata. Infine è chiaro che, una volta  diventate monopoliste della semente di  cavolo, le grandi multinazionali che  producono e gestiscono gli OGM  potrebbero regolare i prezzi a loro  piacimento. 

Anche i ‘’nuovi OGM’’ ottenuti con  tecniche quali le CRISPR, che grazie alla  loro precisione risolvono il problema delle modificazioni incontrollate del genoma,  non cambiano i problemi ambientali,  nutrizionali (per la riduzione della  biodiversità) e politico-economici (a  partire dalla sovranità alimentare) che  derivano dall’utilizzo delle piante  modificate. 

Concludo questa piccola riflessione  dicendo che, se mangiare un prodotto  derivato da piante modificate non mi  creerebbe nessun problema, non vorrei  mai poter mettere in tavola solo prodotti di tale tipologia anche perché la storia di 

Creutzfeld-Jacob/BSE/prioni, con tutto  quello che già sapevamo di scrapie e  Kuru, qualche margine di apprensione per  la completezza delle nostre attuali  conoscenze scientifiche in campo medico  e alimentare lo lascia.

Non sono contrario agli OGM per principio, anzi, si vada avanti con la ricerca, ma vorrei degli OGM realmente utili per l'ambiente, gli agricoltori e i consumatori e non solo per le multinazionali agro-alimentari e le società e gli gli enti di ricerca, come quelli visti fino ad oggi. Per la sperimentazione in campo la prudenza Europea mi pare opportuna, conosciamo troppo poco degli ecosistemi per rischiare di stravolgerli senza volerlo.