domenica 28 febbraio 2016

IN LUCE D'ALTRE STANZE


Squarciando veli cangianti
di coscienza
tende e vetri appannati
osservo alienato
ombre di dolore
oltre la strada.

giovedì 25 febbraio 2016

FIBRILLAZIONE


Irrigidito
in un delirio
di incomunicabilità
cerco il senso
da dissimulare
coi lacci fasulli
dell’arte
nella frenesia molecolare
del disgelo
nel futuro remoto
della mia carne
nell’immobilità
quieta e disperata
del destino.

mercoledì 10 febbraio 2016

DE REDUCTIONE


DE REDUCTIONE - BREVE SAGGIO SULL'EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI RIDUZIONE NELLA CANZONE POP-ROCK ITALIANA

Scrivere qualcosa di autenticamente nuovo è ormai un'impresa pressoché impossibile in ogni campo. Tanto più è irrealistico pensare di poter sorprendere i lettori. Nondimeno riteniamo che qualcuno possa domandarsi quali motivazioni spingano ad affrontare il tema all'oggetto di codesta opera critica. Le ragioni si paleseranno in modo del tutto evidente e spontaneo quando arriveremo alle conclusioni, invitiamo pertanto a perseverare nella lettura, peraltro estremamente veloce, fino al termine per soddisfare tale curiosità.

I brani attraverso cui si dipanerà l'analisi sono i seguenti:
1) Non si sa dove stare – Stormy six da Al volo, 1982
2) Guardatemi bene, - Giorgio Gaber da Polli di allevamento 1978/79
3) Senza fare sul serio - Malika Ayane da Naif 2015

Iniziamo con il primo brano del gruppo progressivo Stormy Six, ben noto per la sua militanza nell'area della sinistra di cui ripresenta le tematiche tipiche degli anni '70 con qualche anno di ritardo :

Non si sa dove stare,

non si sa dove mettersi ci si muove

nel grande posto pubblico

ci si stringe nel cavo della testa

come in un corridoio con troppe porte come un

come un mare ridotto in una scatola

a far festa all'elettricità”

Qui la riduzione è in prima battuta fisica, spaziale ma data la paradossalità dell'azione (la scatola è in fondo il secchiello di S. Agostino) appare subito chiaro l'intento simbolico ed il contesto fortemente ideologico e sociologico (lo stare, il mettersi spaziali, sono metafora di collocamento nell'ordine sociale - ordine che in quegli anni vacilla- e il muoversi è ricerca di nuovo posizionamento – niente resta uguale a se stesso la contraddizione muove tutto) guida ad una interpretazione politica (le porte del corridoio sono le opzioni dell'agire politico) seppur di alto respiro (il mare stesso simboleggia la totalità – perché la vita viene dal mare) dove traspare la critica all'intero modello di sviluppo della nostra società tecnologizzata e disumana.


Qualche anno prima, ma rispetto all'ispirazione del gruppo precedente a distanza di dieci anni, il cantautore Giorgio Gaber, che pura rientra in un contesto di sinistra, seppur in prima persona egli neghi la persistenza di tale categoria, canta:



avete visto come sono ridotto
Guardatemi bene eccomi davanti a voi
questa volta senza recitare senza fare scene
eccomi davanti a voi come fossi a un processo
fiero dei miei vent’anni buttati nel cesso
Guardatemi bene sono distrutto e impotente
sono la degradazione non sono più niente
guardatemi bene ho gli occhi nel vuoto
drogati e corrotti
avete visto come siete ridotti?
avete visto come siete ridotti?”

L'apparire fisico manifesta qui un abbrutimento che come insegna O. Wilde (Il ritratto di Dorian Gray) è sempre epifania dell'anima e se la critica alla società è sempre ben presente, il focus si è qui spostato su un piano personalistico, individuale, dove la connotazione morale diviene più chiara il processo si estende senza dubbio all'intera generazione, al voi finale, alla società che l'ha plasmata, ma sul banco degli imputati siede l'individuo, e la tesi alternativa a livello di sistema pare scomparire. Anche la domanda diretta agli ascoltatori richiede un impegno individuale proprio all'ascoltatore stesso. La domanda sostituisce la risposta.

Infine spostandoci nel nostro secolo “schizoide” - per tornare un istante nel campo della scena progressiva (21st century schizoyd man- King Crimson)– arriviamo all'Ayane che nel 2015 afferma:

Tu non lo sai come vorrei

ridurre tutto ad un giorno di sole”

Qui la riduzione diviene temporale, l'attimo senza tempo, che prende il posto del tempo senza fine, in una dimensione onirica, che non è nemmeno più personalistica, ma è fuga totale dalla realtà per entrare in fondo in una trascendenza che in quanto tale la supera e la contempera. Il messaggio è di una chiarezza solare.

Queste poche battute di analisi, che costituiscono senza dubbio soltanto un'interpretazione e come tale discutibilissima, estrinsecano però, a nostro avviso senza ombra di dubbio, come l'evoluzione nei testi delle canzoni, siano del tutto consoni all'evoluzione dei costumi sociali e siano anzi assolutamente paradigmatici del dipanarsi del pensiero dominante nella società italiana.
In un percorso di progressivo disinteresse per la cosa pubblica e introspezione depressa e nichilista che sfocia nella riapertura gioiosamente semplice ed esplosiva dei bisogni precedentemente negati

- Perfetto – pensò Gerhard – manca solo il punto.
Lo aggiunse, salvò il file. Lo aggiunse come allegato alla mail che aveva precedentemente preparato e inviò il tutto.

Dopo poco più di un mese ricevette l'email di risposta.

Egr. Sig.
non La ringraziamo affatto di averci inviato il suo scritto.
Questa cosa è indegna di essere definita un articolo e tanto meno un saggio.
E' talmente osceno che non abbiamo potuto ignorarlo come avremmo voluto, ma ci siamo risolti di comunicarLe in modo chiaro quanto infamante sia la Sua opera, al punto da poterLe assicurare che dopo tale prova, mai e poi mai leggeremo qualcos'altro da Lei scritto.
Per cui non ci invii più nulla perché sarebbe immediatamente cestinato.
Con i più definitivi saluti.
L'editore.”

Gerhard si rabbuiò
- Mi trattano come un cane! - e tirò su con il naso.
- Proprio come Snoopy in effetti!
E sorrise compiaciuto.