domenica 12 maggio 2019

Servizio e disservizio pubblico

L'altro ieri ho ascoltato su Radio Radicale una parte della presentazione del Manifesto per il diritto liberale e per il giusto processo dell'Unione delle Camere Penali Italiane. No ho poi avuto il tempi di andare in cerca del documento e leggerlo, ma grazie a Radio Radicale ho saputo della sua esistenza ed ho raccolto tutta una serie di informazioni sull'evoluzione del diritto penale dal medioevo, grazie alle idee illuministiche ed ho sentito la valutazione, certamente di parte, ma competente, di come il populismo, anche nel nostro paese, spinga verso l'abbandono di alcune concezioni illuministiche e dunque al regresso verso il medioevo. Da quanto ho sentito mi trov per lo più in sostanziale accordo con le posizioni dell'Unione, ma, ad ogni modo, la conoscenza di tali tematiche, che solo Radio Radicale mi ha dato, mi paiono importanti per la mia capacità di giudizio sulle scelte politiche e dunque sulla mia partecipazione alla vita democratica. Ancora una volta Radio Radicale ha svolto in modo esemplare il ruolo di servizio pubblico.
La sera dello stesso giorno ho ascoltato sul TG2 delle 20.30 un'intervista ad una parente di una vittima di un fatto di cronaca che parlando dei presunti colpevoli affermava: "devono soffrire come soffro io". Tipico di certo giornalismo italiano sempre alla ricerca dell'emotività e poco importa se invece di giustizia si finisce per chiedere solo vendetta. Ma subito dopo un altro servizio insultava un camorrista reo di aver mancato il bersaglio ferendo gravemente una bambina: Il giornalista letteralmente lo derideva per non essere nemmeno capace di sparare, resto perplesso: che senso ha?
ma subito dopo il giornalista prosegue facendo notare come il delinquente non ha neppure avuto il coraggio di rispettare il codice d'onore delle mafie in cui chi sbaglia e mette nei guai l'organizzazione si costituìsce alle forze dell'ordine. Resto allibito: dunque il codice d'onore delle mafie è un valore positivo da proporre come modello? Questo è il servizio o meglio il disservizio pubblico che offre la RAI, Viva Radio Radicale dove pure i mafiosi parlano, ma almeno dai mafiosi te lo puoi aspettare che si parli bene della mafia!

sabato 4 maggio 2019

DEMOCRAZIA EUROPEA

Qualcuno in Europa, per fortuna, ancora si inalbera per i campi di rieducazione dei musulmani in Cina, per i crimini dei regimi dittatoriali dal Venezuela a Cylon passando per l'Iran, per le violazioni dei diritti umani nei paesi senza governo effettivo, dalla Libia alla Somalia.
Ma  pochi sembrano accorgersi della violenza e della negazione di democrazia nel cuore dell'Europa.
La speranza è che il nuovo governo Sanchez dia una svolta alla deriva neo-franchista della Spagna e che ciò abbia una ricaduta anche sui processi prettamente politici contro i leaders Catalani.
Finora il governo spagnolo ha tentato in tutti i modi di indurre i Catalani a rispondere con la violenza alla violenza per avere il pretesto per una repressione ancora più dura, i Catalani hanno saputo resistere, ma fino a quando?
Quando la democratica Europa, che appoggia l'autodeterminazione dei popoli - vedi il Kossovo -  deciderà che tutti i popoli sono uguali e godono di tale diritto anche i Catalani, i Baschi, i Galiziani, i  Veneti, i Sardi, i Siculi, i Corsi, i Bretoni, gli Alsaziani e tutti gli altri?