DE
REDUCTIONE - BREVE SAGGIO SULL'EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI RIDUZIONE
NELLA CANZONE POP-ROCK ITALIANA
Scrivere
qualcosa di autenticamente nuovo è ormai un'impresa pressoché
impossibile in ogni campo. Tanto più è irrealistico pensare di
poter sorprendere i lettori. Nondimeno riteniamo che qualcuno possa
domandarsi quali motivazioni spingano ad affrontare il tema
all'oggetto di codesta opera critica. Le ragioni si paleseranno in
modo del tutto evidente e spontaneo quando arriveremo alle
conclusioni, invitiamo pertanto a perseverare nella lettura, peraltro
estremamente veloce, fino al termine per soddisfare tale curiosità.
I
brani attraverso cui si dipanerà l'analisi sono i seguenti:
1)
Non si sa dove stare – Stormy six da Al volo, 1982
2)
Guardatemi bene, - Giorgio Gaber da Polli di allevamento 1978/79
3)
Senza fare sul serio - Malika Ayane da Naif 2015
Iniziamo
con il primo brano del gruppo progressivo Stormy Six, ben noto per la
sua militanza nell'area della sinistra di cui ripresenta le
tematiche tipiche degli anni '70 con qualche anno di ritardo :
“Non
si sa dove stare,
non
si sa dove mettersi ci si muove
nel
grande posto pubblico
ci
si stringe nel cavo della testa
come
in un corridoio con troppe porte come un
come
un mare ridotto in una scatola
a
far festa all'elettricità”
Qui
la riduzione è in prima battuta fisica, spaziale ma data la
paradossalità dell'azione (la scatola è in fondo il secchiello di
S. Agostino) appare subito chiaro l'intento simbolico ed il contesto
fortemente ideologico e sociologico (lo stare, il mettersi spaziali,
sono metafora di collocamento nell'ordine sociale - ordine che in
quegli anni vacilla- e il muoversi è ricerca di nuovo posizionamento
– niente resta uguale a se stesso la contraddizione muove tutto)
guida ad una interpretazione politica (le porte del corridoio sono le
opzioni dell'agire politico) seppur di alto respiro (il mare stesso
simboleggia la totalità – perché la vita viene dal mare) dove
traspare la critica all'intero modello di sviluppo della nostra
società tecnologizzata e disumana.
Qualche
anno prima, ma rispetto all'ispirazione del gruppo precedente a
distanza di dieci anni, il cantautore Giorgio Gaber, che pura rientra
in un contesto di sinistra, seppur in prima persona egli neghi la
persistenza di tale categoria, canta:
“avete visto come sono ridotto
Guardatemi bene eccomi davanti a voi
questa volta senza recitare senza fare scene
eccomi davanti a voi come fossi a un processo
fiero dei miei vent’anni buttati nel cesso
Guardatemi bene sono distrutto e impotente
sono la degradazione non sono più niente
guardatemi bene ho gli occhi nel vuoto
drogati e corrotti
avete visto come siete ridotti?
avete visto come siete ridotti?”
L'apparire
fisico manifesta qui un abbrutimento che come insegna O. Wilde (Il
ritratto di Dorian Gray) è sempre epifania dell'anima e se la
critica alla società è sempre ben presente, il focus si è qui
spostato su un piano personalistico, individuale, dove la
connotazione morale diviene più chiara il processo si estende senza
dubbio all'intera generazione, al voi finale, alla società che l'ha
plasmata, ma sul banco degli imputati siede l'individuo, e la tesi
alternativa a livello di sistema pare scomparire. Anche la domanda
diretta agli ascoltatori richiede un impegno individuale proprio
all'ascoltatore stesso. La domanda sostituisce la risposta.
Infine
spostandoci nel nostro secolo “schizoide” - per tornare un
istante nel campo della scena progressiva (21st century schizoyd man-
King Crimson)– arriviamo all'Ayane che nel 2015 afferma:
“Tu
non lo sai come vorrei
ridurre
tutto ad un giorno di sole”
Qui
la riduzione diviene temporale, l'attimo senza tempo, che prende il
posto del tempo senza fine, in una dimensione onirica, che non è
nemmeno più personalistica, ma è fuga totale dalla realtà per
entrare in fondo in una trascendenza che in quanto tale la supera e
la contempera. Il messaggio è di una chiarezza solare.
Queste
poche battute di analisi, che costituiscono senza dubbio soltanto
un'interpretazione e come tale discutibilissima, estrinsecano però,
a nostro avviso senza ombra di dubbio, come l'evoluzione nei testi
delle canzoni, siano del tutto consoni all'evoluzione dei costumi
sociali e siano anzi assolutamente paradigmatici del dipanarsi del
pensiero dominante nella società italiana.
In
un percorso di progressivo disinteresse per la cosa pubblica e
introspezione depressa e nichilista che sfocia nella riapertura
gioiosamente semplice ed esplosiva dei bisogni precedentemente negati
-
Perfetto – pensò Gerhard – manca solo il punto.
Lo
aggiunse, salvò il file. Lo aggiunse come allegato alla mail che
aveva precedentemente preparato e inviò il tutto.
Dopo
poco più di un mese ricevette l'email di risposta.
“Egr.
Sig.
non
La ringraziamo affatto di averci inviato il suo scritto.
Questa
cosa è indegna di essere definita un articolo e tanto meno un
saggio.
E'
talmente osceno che non abbiamo potuto ignorarlo come avremmo voluto,
ma ci siamo risolti di comunicarLe in modo chiaro quanto infamante
sia la Sua opera, al punto da poterLe assicurare che dopo tale prova,
mai e poi mai leggeremo qualcos'altro da Lei scritto.
Per
cui non ci invii più nulla perché sarebbe immediatamente cestinato.
Con
i più definitivi saluti.
L'editore.”
Gerhard
si rabbuiò
-
Mi trattano come un cane! - e tirò su con il naso.
-
Proprio come Snoopy in effetti!
E
sorrise compiaciuto.
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