domenica 22 gennaio 2012

UNA LETTERA


Egr. Sig. Sindaco,

Chiarissimo Dottore, mi dicono che Lei sia laureato e sebbene io non abbia mai visti l'attestato e neppure la Sua professione lo richiederebbe e qualche mala lingua che voglia negarlo si troverebbe sicuramente, anche se in verità non l'ho mai sentito dire, ma nonostante tutto io ci credo e pertanto la chiamo con il titolo consono, vengo a scriverle questa breve e succinta epistola per esporle sommariamente certi fatti, circostanze e accadimenti la cui valutazione lascio a Lei e alla Sua competenza e saggezza. Devo però metterla in guardia riguardo alle conseguenze che vorrà trarne. Pur trattandosi infatti di questioni ed eventi eminentemente personali il loro impatto sulla nostra comunità, e non solo, potrebbe essere dirompente. Per questo mi sono deciso a renderli pubblici, tramite un'istituzione dotata di idonea responsabilità. In verità ne avevo già scritto al questore, al prefetto,al presidente della Provincia e al Vescovo, ma non al parroco, in quanto ho il sospetto che proprio lui abbia interferito convincendo il Vescovo a non intervenire e a nascondere invece ogni cosa. Che il presidente della Provincia sia amico del Vescovo è cosa risaputa e pertanto non mi meraviglio che neppure lui abbia voluto rispondermi. Non so dire del prefetto e del questore anche se alcuni indizi mi indurrebbero a pensare che non abbiano mai ricevute le missive loro indirizzate e non per caso, ma per un preciso disegno criminoso messo in atto dalle Poste. Che poi un parroco si metta così insensatamente contro ad un suo parrocchiano è davvero disdicevole, benché io non frequenti la chiesa, del resto non ne ho bisogno poiché parlo personalmente con l'anima di Padre Pio che intercede per me e tiene misericordiosamente la mia persona sempre ben presente a Dio e grazie a Lui sono ancora vivo. E comunque già da molti anni mi sono convertito allo Shintoismo, ma non ricordo esattamente quando ne vorrei parlarne in questo momento. La Sua recente elezione a Sindaco mi ha infuso una nuova speranza di ascolto qualificato e consapevole. E' per la verità singolare che nelle due precedenti tornate elettorali, nelle quali avevo diligentemente partecipato al voto non si fosse raggiunta la soglia minima dei votanti, mente questa volta, in cui per circostanze che chiarirò in seguito, non ho potuto recarmi alle urne, Lei sia stato eletto. Ma voglio rassicurarla che se avessi potuto partecipare al voto, lo avrei fatto votando proprio per Lei. Del resto trattandosi di lista unica non avrei potuto comportarmi diversamente a meno di non annullare la scheda o lasciarla in bianco, cose però che non ho fatto mai in vita mia e che Dio me ne scampi. Forse non le sarà sfuggito dal mittente apposto sulla busta o dalla firma in calce che il mio cognome è uguale a quello della famiglia che abita di fronte alla mia in una casa di loro proprietà. Ebbene non siamo parenti. Alle 14.44 del giorno 14 del 4 di qualche anno fa, alla 4° finestra del 2° piano di quella casa venne esposta per 40 minuti una tovaglia di colore blu rosso e bianco. Questi colori non sono casuali.
Come Lei certo saprà sono i colori della bandiera Russa. Ma forse Lei non sa che: la badante della vecchia è ucraina, che il defunto marito della vecchia pur essendo stato avanguardista non aveva poi aderito alla Repubblica di Salò, che il pronipote dei 2 summenzionati cresciuto a Parma è ora in comunità terapeutica essendo eroinomane, ma soprattutto in quello stesso giorno una corriera polacca si è fermata in paese per l'intero pomeriggio.
E che dire delle tensioni tra Giappone e Russia attorno alle isole Kurili?
Lei comprenderà come il sorriso ironico con cui sempre mi saluta Giovanni Stiz, da sempre bolscevico, mi inquieta ora oltremodo. E farai volentieri a meno di vedere lo stesso sorriso con cui mi saluta l'impiegata delle Poste, soprattutto dopo il sabotaggio delle mie missive, ma devo pur ritirare la pensione. Capirà anche ora perché, essendo stato nominato Giovanni Stiz come scrutatore, non ho potuto, per non destare sospetti, recarmi a votare per Lei.
Mi aiuti Lei. Io credo che i Russi stiano per stabilire una testa di ponte proprio nel nostro paese per poi conquistare l'intera nazione, l'Europa e forse il mondo.
Dall'alto della mia cultura, che non è poca, non tanto perché io abbia studiato, sebbene la licenza superiore io l'abbia conseguita nel tempo prescritto e senza mai andare a settembre, quanto per la quantità enciclopedica di libri che ho letto molti dei quali imparandoli a memoria anche se ora i titoli non li ricordo, ma ditemi i titoli e il resto viene da sé. Le dico dunque che forse tutto ciò le sembrerà strano, ma mi creda, è solo questione di tempo. La ringrazio per l'attenzione e attendo con ansia una sua cortese risposta ed il suo impegno per un intervento che possa portare a risolvere la situazione.

Ometto la firma per motivi di sicurezza personale, tanto il mio nome lo trova sulla busta come mittente di questa lettera.

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