Sentì
uno scricchiolio strano e guardò in giù. Chiuse l'occhio destro, ma
la visione non cambiò. Da tempo infatti l'occhio era completamente
cieco, ma l'abitudine gli era rimasta dal lungo periodo in cui la
residua visione confusa dell'occhio gli peggiorava la visione
complessiva.
Qualche
rottame metallico si era mosso. I rottami non si vedevano ormai più,
coperti completamente dalla vegetazione tropicale, ma erano ancora
lì, in disfacimento sotto l'attacco della ruggine. All'inizio,
quando era giunto lì con la sorella, erano ancora ben visibili e
accessibili e grazie a ciò con pezzi di metallo e plastica avevano
costruito il loro rifugio sull'albero.
Più
che altro era stata la sorella, lui era ancora molto piccolo e aveva
dato quel poco aiuto che poteva.
Non
ricordava molto dei fatti dei tempi precedenti al loro arrivo lì.
Immagini di persone che urlavano e sparavano, erano le persone
cattive che davano la caccia a tutta la sua gente e alla sua
famiglia: padre, madre fratelli e sorelle. Sua sorella l'aveva preso
per mano ed erano scappati insieme, fino alla periferia della città,
dove la giungla stava riconquistando la discarica che la città ormai
svuotata da un terzo dei suoi abitanti non riforniva più.
Avevano
appreso dalle scimmie, per imitazione, a scegliere le cose buone da
mangiare. La sorella gli aveva insegnato ad usare il piccolo machete
che teneva sempre con sé e che le belve del circondario avevano
imparato a rispettare. Il filo del machete si era consumato
parallelamente alla sua crescita, così la sua maggior forza aveva
sempre compensato la perdita del potere di taglio che a lui era
sempre parso costante, fino a che le sue stesse forze non avevano
cominciato a declinare.
Il
vero momento drammatico era stato la scomparsa della sorella. Si era
allontanata in cerca di cibo come faceva a volte, quando lui era
troppo stanco per seguirla, ma non era più tornata.
Lui
continuava a parlarle anche a distanza di anni, ma ormai non la
cercava più.
Muoversi
tutt'intorno per cercarla gli era comunque servito a conoscere meglio
il territorio con le sue fonti di cibo.
Scese
un po' verso il basso, usando le liane che collegavano tra loro i
rami. Si muoveva lentamente a causa dell'artrosi, che ormai
ostacolava i movimenti di quasi tutte le sue articolazioni, ma con
molta precisione e, nonostante la vegetazione fosse bagnata, con
estrema sicurezza.
Controllò
attentamente rimanendo fermo a lungo ad osservare. Poi risalì fino
al rifugio e lo oltrepassò, salì in alto in alto, fin dove poteva
vedere il cielo. Sopra di lui era grigio, ma in lontananza verso le
montagne era già azzurro. La luce chiara gli dava un senso di pace e
di allegria.
Il tempo volge al
bello pensò - e sorrise compiaciuto.
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