domenica 17 gennaio 2016

IL TEMPO VOLGE AL BELLO


Sentì uno scricchiolio strano e guardò in giù. Chiuse l'occhio destro, ma la visione non cambiò. Da tempo infatti l'occhio era completamente cieco, ma l'abitudine gli era rimasta dal lungo periodo in cui la residua visione confusa dell'occhio gli peggiorava la visione complessiva.
Qualche rottame metallico si era mosso. I rottami non si vedevano ormai più, coperti completamente dalla vegetazione tropicale, ma erano ancora lì, in disfacimento sotto l'attacco della ruggine. All'inizio, quando era giunto lì con la sorella, erano ancora ben visibili e accessibili e grazie a ciò con pezzi di metallo e plastica avevano costruito il loro rifugio sull'albero.
Più che altro era stata la sorella, lui era ancora molto piccolo e aveva dato quel poco aiuto che poteva.
Non ricordava molto dei fatti dei tempi precedenti al loro arrivo lì. Immagini di persone che urlavano e sparavano, erano le persone cattive che davano la caccia a tutta la sua gente e alla sua famiglia: padre, madre fratelli e sorelle. Sua sorella l'aveva preso per mano ed erano scappati insieme, fino alla periferia della città, dove la giungla stava riconquistando la discarica che la città ormai svuotata da un terzo dei suoi abitanti non riforniva più.
Avevano appreso dalle scimmie, per imitazione, a scegliere le cose buone da mangiare. La sorella gli aveva insegnato ad usare il piccolo machete che teneva sempre con sé e che le belve del circondario avevano imparato a rispettare. Il filo del machete si era consumato parallelamente alla sua crescita, così la sua maggior forza aveva sempre compensato la perdita del potere di taglio che a lui era sempre parso costante, fino a che le sue stesse forze non avevano cominciato a declinare.
Il vero momento drammatico era stato la scomparsa della sorella. Si era allontanata in cerca di cibo come faceva a volte, quando lui era troppo stanco per seguirla, ma non era più tornata.
Lui continuava a parlarle anche a distanza di anni, ma ormai non la cercava più.
Muoversi tutt'intorno per cercarla gli era comunque servito a conoscere meglio il territorio con le sue fonti di cibo.
Scese un po' verso il basso, usando le liane che collegavano tra loro i rami. Si muoveva lentamente a causa dell'artrosi, che ormai ostacolava i movimenti di quasi tutte le sue articolazioni, ma con molta precisione e, nonostante la vegetazione fosse bagnata, con estrema sicurezza.
Controllò attentamente rimanendo fermo a lungo ad osservare. Poi risalì fino al rifugio e lo oltrepassò, salì in alto in alto, fin dove poteva vedere il cielo. Sopra di lui era grigio, ma in lontananza verso le montagne era già azzurro. La luce chiara gli dava un senso di pace e di allegria.
Il tempo volge al bello pensò - e sorrise compiaciuto.

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