Vinto
dal giorno
m’acquatto
nell’ombra
trionfante
di luce
di
tiepidi riflessi.
Risalgo
docili colline
di
pelle odorosa
di
capelli arruffati
di
umida terra nera
di
verde e erba.
Accarezzo
sogni solari
tra
le messi pingui
sorvolando
specchi contrapposti.
Scappo
nel sale
nella
cera tiepida
mentre
Dio si china
ed
io, sul suo petto.
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