Un ricco mercante partì
per un importante viaggio in Giappone e lasciò il figlioletto ancora
in fasce ad un gruppo di istitutori. Ad essi concesse di attingere
liberamente alle casse della sua società per provvedere ai
fabbisogni del bimbo, ma con l'obbligo di rendicontare ogni spesa al
suo ritorno.
Gli istitutori temevano
il mercante, ma si dissero tra loro che se avessero abbondato un po'
con le spese una piccola percentuale per loro sarebbe uscita senza
problemi. Cominciarono così a riempirlo dei vestitini più lussuosi,
dei giochi più sofisticati e del cibo più prelibato e abbondarono
in tutto.
Accadde che il mercante
si ritrovò coinvolto in una guerra e finì in prigione. Di lui non
giunsero più notizie. Il bimbo cresceva straviziato e fornito di
ogni cosa e naturalmente sovra-alimentato all'inverosimile.
Il bimbo era di natura
goloso così non era mai sazio, ma iniziò presto a ingrossarsi e
ingrassarsi oltremodo. Gli istitutori pensarono bene di assoldare dei
medici, con ulteriore tornaconto per loro, e questi, su suggerimento
dei primi, gli diedero ormoni della crescita per aumentarne ancora
l'appetito.
Gli anni passarono e il
ragazzo crebbe divenendo una specie di gigante, educato solo a
divertirsi e a gozzovigliare, circondato sempre dai suoi istitutori,
che volentieri si univano a lui nelle feste, nei banchetti e nelle
orgie. Naturalmente anche dalle prostitute pretesero la loro quota.
Ormai cominciavano a
dubitare del ritorno del mercante, ma sapendo che egli era molto
coriaceo il timore di vederselo capitare all'improvviso non gli
abbandonava mai completamente. Del resto il loro sistema funzionava
talmente bene che non c'era alcun bisogno di altro: i conti erano in
regola e il ragazzo era dalla loro parte. Convinsero solo il ragazzo
a costruire una nuova splendida villa che diventò per loro una nuovo
grandissima fonte di profitti. Il ragazzo vi si stabilì, ma era
ormai talmente grasso da non riuscire più a muoversi dal divano del
salone centrale.
Intanto in Giappone una
nuova guerra vide prevalere lo shogun amico del mercante e lo riportò
in libertà e così questi riprese la via di casa.
Quando rientrò a casa e
incontrò suo figlio il mercante rimase allibito. Controllò i conti
e andò a vedere le case dei precettori, trovandole non poco
arricchite. Così licenziò tutti i precettori e tolse ogni cosa al
figlio, lo fece mettere a dieta e lo fece educare da maestri severi e
integerrimi.
Si premurò di fare il
deserto attorno ai precettori tanto da costringerli ad abbandonare il
paese.
Il figlio impiegò anni a
conformarsi al nuovo modo di vivere, ma alla fine vi ci si adeguò e
ne capì il senso e a tempo debito rilevò con successo l'attività
del padre.
E dov'è la madre in
tutta questa storia? Non c'è, non può esserci, perché una madre,
che ama, non avrebbe mai permesso tutto ciò.
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