… finché morte non vi
separi?
No – disse.
Lei continuò a sorridere
come se non avesse sentito o come se lui avesse dato la risposta
prevista.
La chiesa non aveva mai
visto così tante tonsille tutte insieme.
Il testimone di lui
chiuse gli occhi, mentre quelli della testimone di lei si riempirono
d'odio, i genitori degli sposi sbiancarono o si accasciarono sul
banco. Il sacerdote fissava lo sposo attonito.
No – urlò ancora –
non voglio che la morte ci separi, voglio amarti per sempre, ogni
giorno presente, futuro e passato. Per l'eternità insieme e sempre
nella buona sorte.
La faccia di lei si
liquefece: è impazzito - pensò sgomenta, ma intanto il suo cuore si
riapriva.
Nessuno ancora riusciva a
proferire parola.
Lui la prese in braccio e
corse lungo la navata, con un calcio aprì le porte a battente e
saltò giù lungo la scalinata come una furia. Attraversò sempre
correndo il prato e i primi che riuscirono a reagire e ad uscire
dietro di lui lo videro, con lei in braccio, le mani legate attorno
al suo collo, sparire nel bosco.
Corse senza mai fermarsi
fino a sera come se fosse appena partito, mentre lei si abbandonava
nelle sue braccia e nel suo amore folle.
A sera si adagiarono su
un prato in fiore c consumarono il non-matrimonio per tutta la notte.
All'alba si presero per
mano e si alzarono in volo.
Salirono in alto nel
cielo, oltre le nuvole e ancora su fino a sciogliersi nel sole.
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