domenica 7 dicembre 2014

LIBERO DI DECIDERE


“Ogni cellula vivente è circondata da una membrana che la separa e la protegge dall'ambiente circostante. Ma la membrana non è ermeticamente chiusa, al contrario permette innumerevoli scambi con passaggi di sostanze, anche complesse, da fuori a dentro e viceversa. Così le cellule possono respirare, nutrirsi, interagire tra di loro, crescere, produrre composti biochimici, metaboliti e cataboliti, che hanno sempre un ruolo e modificano comunque l'ambiente stesso.
A somiglianza delle cellule anche l'uomo non può vivere senza proteggersi dall'esterno e non può vivere senza interagire con l'esterno.
Anche a livello psichico abbiamo bisogno di proteggerci e costruiamo barriere a tale scopo. Ma dove abbonda qualcosa, qualcosa d'altro manca. E le difese che ci proteggono divengono facilmente prigioni, catene che ci impediscono di rapportarci correttamente ed efficacemente con l'ambiente e in particolare con i nostri simili.
Se non siamo in sintonia con l'ambiente la nostra aria è inquinata, la nostra acqua è malata, il nostro cibo è tossico e il nostro corpo deperisce e duole, la nostra anima soffre e le nostre relazioni umane non funzionano.
Se accumuliamo per noi creiamo un'abbondanza di beni, che ci sottrae l'equilibrio interno, corrompe le nostre relazioni e non ci permette più di vivere bene e di far vivere bene chi ci è vicino.
Se diamo il giusto spazio agli altri e al mondo in noi stessi arricchiamo tutti, noi stessi per primi.”
Il discepolo smise di parlare, aprì gli occhi e guardò il maestro.
Gli occhi del maestro parevano socchiusi sicché non era possibile capire se e cosa stesse guardando, ciò nonostante non potevano esserci dubbi che avesse ascoltato attentamente.
I due sedevano uno di fronte all'altro, entrambi nella posizione del loto, sulla cima del colle.
Il maestro guardava verso il mare lontano che luccicava vicino all'orizzonte
Dietro il corpo del maestro si stagliavano cime imbiancate di neve poggiate su rocce pallide e frastagliate. Sotto di loro tutt'intorno sui colli brillava il verde degli alberi e dei prati
Dal bosco sottostante saliva il canto degli uccelli e il vento frusciava fresco sui loro corpi. Nuvole sottili passavano veloci e leggere sopra le loro teste. Il sole era caldo.
Il maestro annuì. Il discepolo richiuse gli occhi.
“Tutto ciò non basta” riprese il ragazzo “giacché pur sapendolo non sono in pace”
“Hai ascoltato il tuo cuore?” sussurrò il maestro
Il discepolo sospirò.
“Ma lei ti ha sorriso” esclamò allegramente, socchiudendo di nuovo gli occhi colpiti dai riflessi del mare.
“Lei?” farfugliò il discepolo, sgranando gli occhi mentre le gote si tingevano come al tramonto.
“Ho visto i suoi occhi” rispose il maestro, sorridendogli ancora “Ma ho visto anche i tuoi occhi”
Questo mi turba. Posso dominare il mio desiderio, ma sono impotente contro il suo desiderio” biascicò il discepolo abbassando lo sguardo verso l'erba rada, la terra scura e i sassi bianchi.
Tu giudichi già i desideri, ma forse essi sono buoni. Qualsiasi cosa tu faccia può essere giusta o sbagliata dipende da te renderla tale.” continuò pacatamente il maestro.
E da lei” e nella sua mente quel lei riverberò come le onde di un sasso in un'acqua ferma.
Tu puoi cambiare i suoi pensieri e lei i tuoi, come io cambio i tuoi e tu i miei, come la terra ci nutre e noi nutriamo la terra” lo sguardo del maestro si allargò fino all'orizzonte.
Il discepolo percepì di nuovo chiaramente il mondo intorno in sé e la sua coscienza per un istante infinito parve ampliarsi fino ai limiti dell'universo.
Maestro il tuo cuore è sereno?”
Lo è”.
I due si sorrisero fissandosi negli occhi, quindi si alzarono e iniziarono a scendere verso la valle.

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