All'alba del settimo
giorno gli angeli iniziarono ad intonare un canto di lode a Dio per
le meraviglie della creazione. Dio essendo onnipotente riesce a
riposare anche mentre gli angeli cantano pur avendo, per così dire,
un orecchio finissimo. Infatti si accorse subito che al coro mancava
una voce.
“Lucifero” chiamò.
“Osanna al mio Signore”
“Cosa ne dici?”
Forse penserete che la
domanda sia un po' stringata, ma gli angeli sono creature
estremamente intelligenti e Lucifero capì al volo la domanda, per
cui in effetti la domanda era perfetta, del resto Dio sa il fatto
suo.
“Signore tutto ciò che fai è
perfetto”
“Ma?”
“Ma sarebbe piaciuto anche a me
creare qualcosa o sei forse geloso?”
Dio che non può alzare
gli occhi al cielo, perché il cielo è sotto di lui, quindi semmai
dovrebbe abbassare gli occhi al cielo, e pur non potendolo fare resta
onnipotente perché essendo onnipotente può non poter fare qualcosa
e restare per l'appunto onnipotente, Dio dunque alzò gli occhi al
cielo, anche se non si può fare, ma, come saprete e del resto lo
abbiamo già detto, Dio è onnipotente.
“E sia, domani potrai creare una
creatura”
Sarebbe probabilmente presumere troppo affermare che tutto ciò infastidì Dio e gli rovinò il suo giorno di riposo, anche perché in effetti la cosa veramente spiacevole accadde, per opera di Lucifero, il giorno seguente.
Non a caso il primo giorno lavorativo
della settimana non è un giorno particolarmente gradevole.
E Lucifero quel primo giorno dopo la
festa creò la limaccia.
Dio gli disse: “Dalle un nome”
“Slekanc”rispose Lucifero.
“Bello” sorrise Dio “vieni,
vediamo cosa ne pensa l'uomo”
Scesero ad Eden e all'uomo fu chiesto
di osservare le limacce per una settimana.
La domenica successiva Dio e Lucifero
tornarono dall'uomo.
“Sono ingorde, sgraziate, viscide,
puzzolenti, cannibali, turpi nei costumi sessuali, del resto mio
Signore sono aborrite da tutte le creature, sono le uniche infatti
che nessun altra vuole mangiare e questo può diventare un problema
giacché esse sono così voraci e così prolifiche.”
Mentre l'uomo parlava le oche e le
anatre starnazzavano lì vicino. Ciò non dava fastidio a Dio, che
può ascoltare infinite conversazioni simultaneamente, ma infastidì
l'uomo che pensò:
“Perché non chiudono il becco”.
Dio sistemò subito le cose, toccò con
il suo pensiero i loro becchi e istantaneamente queste furono
attratte dalle limacce e cominciarono a mangiarle facendo quindi nel
contempo silenzio.
L'uomo sorrise compiaciuto e lodò Dio.
Ciò invece non piacque affatto a
Lucifero che, lui sì, era geloso e già si pregustava di vedere gran
parte della creazione di Dio divorata dalle sue creature.
Lucifero fece finta di niente, per
quanto con Dio non serva, ma pensò subito di vendicarsi. Andò così
a parlare al serpente che viveva sull'albero di mele, che poi, dato
il ruolo che ebbe fu anche ribattezzato albero della conoscenza del
bene e del male, ma questa è la parte della storia che è ben nota.
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