Il rumore della pioggia
era così forte da coprire tutti i rumori della foresta e dense
nuvole di vapore si alzavano dalla volta verso il cielo quasi a voler
ricostituire immediatamente la coltre di nuvole. L'uomo era quasi in
cima al più alto emergente della zona e riusciva a spingere lo
sguardo fino all'orizzonte. Era ormai intriso d'acqua. Abbassò il
binocolo e abbandonò la postazione di osservazione. Scese con
l'ausilio di alcuni pioli fino ai rami più grossi degli alberi della
volta e lì con agilità e la sicurezza di chi conosce la strada a
memoria passò rapidamente di albero in albero.
Infine dopo una ventina
di minuti scendendo lunga una scaletta di corda raggiunse il
ballatoio di casa, una decina di metri dal suolo. Scostò la
zanzariera ed entrò. Staccò il cinturone con il machete e lo appese
al muro. Ripose anche il binocolo. La donna che stava leggendo seduta
alla scrivania si alzò e gli andò incontro. Lui si fermò. Lei lo
cinse e gli appoggio la testa sul petto. Lui appoggiò le mani sui
suoi fianchi. Lei alzò lo sguardo sul suo viso. L'hai vista? Lui
scosse la testa. Lei allungò la lingua a bere le grosse gocce che si
staccavano dai suoi riccioli. Poi leccò l'acqua che gli scorreva sul
collo e, aprendo la camicia, quella che gli bagnava il petto e il
ventre. Gli slacciò i calzoni e abbassò gli slip. Il suo membro
incominciava già a sollevarsi e nella sua bocca raggiunse in pochi
secondi l'erezione completa. Lui la fece alzare, le fece cadere il
gonnellino e le abbassò gli slip quindi la mise a sedere sulla
scrivania. Lei divaricò le gambe e lui si spinse dentro di lei. Alla
fine lui andò a stendersi sull'amaca e lei riprese a leggere, mentre
il rumore della pioggia accompagnava ovattato i suoni della foresta.
La donna camminava veloce
sulla neve gelata. Le stelle brillavano nella notte artica. Il freddo
era già pungente, ma incominciò ad alzarsi il vento. La donna girò
la torcia tutt'intorno, poi incominciò a tornare sui suoi passi.
Sapeva che il vento poteva congelarla e doveva quanto prima tornare
al coperto. Il vento cominciò a fischiare. La donna camminava con
passo regolare, guai a restare senza forze, le soste non erano
ammesse. Finalmente arrivò al villaggio. Aprì la prima porta e la
richiuse, quindi aprì la seconda porta ed entrò in casa. L'uomo
stava aprendo dei baccelli. Lei si tolse la giacca, ma tremava dal
freddo. Lui l'abbracciò da dietro. Niente? Lei sospirò e sussurrò:
niente.
Lui raggiunse con le sue
mani calde la pelle del suo ventre, Salì sui seni e scese sulla
vulva, mentre le baciava il collo. Lei incominciò a spogliarsi. Lui
la imitò. Poi insieme si stesero sul tappeto di fronte al fuoco. Si
rotolarono a lungo, poi stremati si coprirono con una grossa coperta
e si addormentarono.
La carovana comparve in
cima alla grande duna poco prima del tramonto. Nella piccola oasi
tutti corsero a prepararsi e quando i cammelli arrivarono i bambini
corsero loro incontro urlando. I ragazzi erano pronti a prendersi
cura degli animali e gli anziani dei conducenti. Le donne erano
sparite. L'uomo salutò e poi si separò dal gruppo e si diresse
verso la casa. La donna gli baciò la mano e lo condusse al bagno.
La vasca fumava e l'aria era profumato di sandalo e di cocco. L'uomo
si spogliò ed entrò nella vasca. La dona con una brocca gli bagnò
il capo, L'uomo cominciò a raccontare del suo viaggio fuori e dentro
il deserto e poi cominciò a cantare, La donna sorrise si spogliò e
si calò nella vasca. Alla fine gli sussurrò nell'orecchio hai
qualche indizio? Nessuno sospirò lui nessuno. Dunque ripartirai? Sì,
come sempre. Allora vieni qui e si riattaccò alla sua bocca.
Diede un ultimo sguardo
intorno, poi risalì con calma. Appena fuori dall'acqua i polmoni si
spalancarono e l'aria irruppe quasi dolorosamente. La donna si
aggrappò alla piroga. Fece un paio di respiri poi si issò su. Tolse
l'ancora e pagaiò veloce verso la riva. L'uomo usciva dal bosco
proprio in quel momento e vedendola arrivare corse sull'arenile e la
aiutò a tirare a secco la piroga. Lei si sdraiò. Ansimò: ancora
nulla. Sì certo rispose lui pacatamente. Si sedette accanto a lei.
Guardò affascinato i suoi seni che si alzavano ed abbassavano
ritmicamente. Lei gli sorrise- Lui si inginocchiò e con la lingua
gli inturgidì i capezzoli poi scese lunga la pelle salmastra fino a
raggiungere il clitoride. Il suo ansimare si trasformò in un
lungo gemito. Lui non mollò la presa finché lei non lo tirò per le
spalle. Allora la penetrò stando ben attento a non pesarle sul
petto. Quando ebbe finito di eiaculare, si sdraiò al suo fianco. Lei
gli prese la mano. Guardiamo insieme disse lui. Sì, insieme cantò
lei. E insieme chiusero gli occhi
La vecchia lavorava
a maglia seduta davanti alla finestra e scrutava il sentiero che usciva
dal bosco e zigzagando sul pendio portava verso casa. Era ormai
l'imbrunire. L'uomo faceva sempre più fatica a camminare e
accorciava i suoi percorsi, ma tornava sempre più tardi. Fu felice
quando lo vide apparire. Spostò la pentola sopra la parte più calda
della cucina economica e preparò la tavola. Quando il vecchio entrò
si guardarono negli occhi e sorrisero. Lui scosse la testa lei annuì.
Si tolse gli scarponi e si lavò le mani e le scaldò avvicinandole
al fuoco della cucina. Mangiarono la minestra e le patate con il
burro, chiacchierando della giornata, degli animali e del tempo. Era
ormai buio. Si coricarono e tenendosi per mano si addormentarono.
Attorno alla stazione
centrale la gente si muoveva come al solito, formando disegni come di
formiche. Il traffico scorreva vischioso. Il parco era attraversato
dai joggers e da pochi cani accompagnati dai padroni intirizziti. Il
vento era debole, ma l'aria era gelida. Nelle strade del centro le
persone che uscivano dai negozi entravano velocemente in un altro
soltanto per scaldarsi o scendevano velocemente nel metrò. Chi
doveva fermarsi per aspettare il bus saltellava per scaldarsi.
Il gruppo di ragazzi
restava immobile. Guardavano in basso, si guardavano tra di loro e
guardavano intorno, ma quello che vedevano era nei loro occhi, nelle
loro memorie. Il cumulo era appena stato chiuso e mancava ancora la
piccola lapide con le date e il nome.
Finalmente una di loro
parlò. Lo aveva visto, era scritto nei suoi occhi. Tutti la
guardarono. I più assentirono. Solo un paio rimasero dubbiosi. Ma a
quel punto, lentamente, si rimisero in moto.
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