martedì 15 ottobre 2024

Servi della vita

Nella prima audizione delle commissioni del Senato sul fine vita, hanno ben parlato le rappresentanti dell'Associazione Luca Coscioni, concrete, logiche, competenti in termini medici e giuridici e autenticamente umane, in mezzo agli sproloqui dei cattolici.

Particolarmente impressionante è stato l'incipit del rappresentante dell'Associazione Medici Cattolici Italiani: "Nessuno è padrone della propria vita, ma siamo tutti servitori della Vita".

Potrei concordare e completare: la vita individuale non esiste è solo un tassello di un insieme vivente che comprende l'intero pianeta. 

Ma questo deve avere come conseguenza che il singolo vivente non ha più nessun diritto su di sé?

E cos'è questa Vita astratta che domina coloro che attraversa?   

La Vita a cosa punta? Con buona pace di Charles Dawkins - che afferma non esista una volontà di sopravvivenza delle specie, ma solo degli individui, anzi dei singoli geni che li determinano seppur in collaborazione con altri geni - dobbiamo arguire che ciò che conta è la trasmissione della vita attraverso gli individui pedoni di un gioco più grande di loro.

Ma ciò ha delle conseguenze: 

- gli individui che hanno assolto o non sono abili alla riproduzione o non favoriscono la riproduzione dii altri non servono più e sono eliminabili;

- se non riprodursi è la colpa più grossa dell'individuo torna in auge il biblico maledetto colui che disperde il proprio seme, che deve obbligatoriamente essere offerto al compito riproduttivo e ancor più stringente è l'obbligo di salvaguardare i più rari e dunque più preziosi ovuli e dunque vi è un obbligo per ogni donna di ottenere la fecondazione di ogni ovulo che giunga a maturazione;

- se la vita è il bene supremo non possiamo accettare la perdita di nessuna vita nemmeno quella degli animali e dobbiamo essere tutti vegani e accettare ratti, insetti e ogni parassita, non possiamo uccidere le piante e dobbiamo divenire tutti fruttariani (anche se è un regime alimentare non sostenibile)  e dovremmo evitare di uccidere anche i micro organismi che neppure vediamo.

Assurdo? sì certo come è assurdo dire che la vita di un uomo non è sua, ma appartiene ad un dio che nessuno è in grado neppure di dimostrare che esista, ma, strano caso, chi propone questa visione ne è il portavoce che mentre detta le regole divine può arricchirsi e godere del potere supremo sulle persone: il controllo della loro coscienza! 



sabato 12 ottobre 2024

Quale diritto?

 C'é un grande stracciarsi le vesti perché Israele non rispetta la risoluzione ONU 1701 del 2006.

Ma quella risoluzione prevedeva che a Sud del Litani vi fosse una zona demilitarizzata, sotto il controllo del governo libanese .

Invece per decenni gli Hezbollah hanno continuato non solo a controllare il territorio, ma ad accumulare armi. Perché nessuno si é scandalizzato di ciò o ha dato la possibilità all’UNIFIL di fare ciò che doveva fare - salvaguardare la pace - e non ha mai fatto? 

Da oltre un anno poi, cioè dall’8 ottobre 2023 (prima che Israele reagisse al pogrom di Hamas!), dalla supposta area cuscinetto del sud del Libano, sono partiti decine di missili al giorno verso Israele, costringendo all’evacuazione 70000 persone lungo il confine libanese e tenendo sotto assedio - con continue corse ai rifugi -  per le inevitabili falle del sistema di difesa antimissilistico metà della popolazione nazionale (l’altra metà é minacciata da Gaza dai terroristi di Hamas).

Quindi, a parte che il diritto internazionale deve essere rispettato da tutti e non un alibi per bloccare solo i sionisti, se qualcuno infrangendo impunemente il diritto internazionale mette a rischio il diritto alla vita delle persone, anche se ebree, non deve forse prevalere quest’ultimo diritto?


lunedì 7 ottobre 2024

Il vero antifascismo

Non basta condannare i nazifascisti bisogna anche difendere gli ebrei.

Ebrei perseguitati da ben prima che nascesse il nazismo e oggi perseguitati anche da chi si proclama antifascista, ma finisce per non esserlo.

Chiamare genocidio il dramma di Gaza e ora del Libano é palesemente falso (gli israeliani avvisano la popolazione prima di bombardare, Hamas usa i civili come scudi umani, è funzionale alla strategia di Hamas avere molte vittime civile è un disastro per Israele), ma ancora più grave é dire che gli ebrei stanno facendo ai palestinesi (o ai libanesi) ciò che i nazisti hanno fatto loro. Chi lo dice é, magari inconsciamente, un antisemita. Infatti, questa affermazione, oltre ad avvallare le menzogne sull'operato dell'esercito israeliano, da un lato sminuisce la Shoà dall'altro ne dà una giustificazione a posteriori: gli ebrei si sono meritati la persecuzione nazista e quella di oggi di Hamas e tutte le altre perché sono intrinsecamente malvagi. Così si avvalla il peggiore dei crimini dei nazifascisti, se ne condivide l'ideologia razzista e settaria si diventa di fatto fascisti!


giovedì 3 ottobre 2024

Il nemico dei palestinesi

Nella sua come sempre splendida corrispondenza per Radio Radicale di oggi giovedì 3/10/2024 Fiamma Nierestein ha raccontato un aneddoto veramente paradigmatico. Nell'attacco iraniano in risposta al raid israeliano su Beirut l'unica vittima nota ad oggi è un civile ucciso da un missile iraniano caduto su Gerico. Si tratta di un palestinese fuggito dalla striscia di Gaza. Che sorpresa! Che ironia! Quindi scopriamo che per gli stessi palestinesi Israele è un rifugio accogliente, che i veri nemici dei palestinesi sono l'Iran e i suoi alleati in primis Hamas. 

Bisogna infatti riconoscere che Hamas ha scientemente e apertamente cercato di provocare una strage tra gli abitanti di Gaza per provocare la reazione del mondo arabo contro Israele e per far fallire dli accordi di Abramo. Gli scudi umani nelle scuole e negli ospedali, il blocco dei profughi perché non si allontanassero dalle zone di guerra sono la causa dell'elevato numero di vittime che gli israeliano non hanno per nulla cercato anzi hanno provato in tutti i modi di evitare. Ricordiamo anche che nelle operazioni militari a Gaza sono morti quasi 1000 militari israeliani un certo nervosismo tra i soldati israeliani è comprensibile.

Per capire chi sono i buoni e chi i cattivi ricordiamo anche il beduino israeliano liberato dall'esercito israeliano a Gaza, salvo perché in quanto musulmano i miliziani di Hamas non l'hanno ucciso preventivamente come i suoi compagni di prigionia ebraici e ricordiamo ancora i 12 bambini drusi (non ebrei né islamici, ma drusi) uccisi dagli Hezbollah nel Golan israeliano provocando la risposta militare israeliana.

Ma soprattutto dobbiamo sempre ricordare che il 7 ottobre 2024 vi è stato un pogrom anti ebraico con oltre 1200 morti tra cui donne e bambini e anziani, 250 ostaggi di cui molti già assassinati, stupri di massa. Il pogrom di Hamas si inserisce in pieno in un piano di genocidio. La reazione israeliana per quanto tragicamente  pesante per la popolazione palestinese non ha nulla a che vedere con un genocidio.

Migliaia di razzi sono stati lanciati contro Israele dal 7 ottobre da Gaza e dal Libano e solo la bontà del sistema anti missilistico ebraico ha salvato il paese.

Quale paese democratico che subisse attacchi di tale portata, con intere città evacuate da mesi non risponderebbe militarmente e non cercherebbe di bloccare i suoi nemici?

Perché chi ha cuore i diritti della comunità LGBTQ+ non si indigna per le vittime di Hamas uccise e rapiti in un rave party libero e non condanna la politica gender di Hamas che semplicemente assassina tutti i devianti rispetto alla più completa eterosessualità? 

martedì 17 settembre 2024

Per un chiodo

Mancava un chiodo e il ferro andò perduto,

mancava un ferro e il cavallo andò perduto,

mancava un cavallo e il cavaliere andò perduto,

mancava un cavaliere e la squadriglla andò perduta,

mancava una squadriglia e il plotone andò perduto, 

mancava un plotone e il reggimento andò perduto,

mancava un reggimento e l’esercito andò perduto,

mancava un esercito e la nazione andò perduta,

mancava una nazione e l’umanità andò perduta,

mancava l’umanità e il pianeta Terra fu salvo.

Giunsero gli alieni e il sistema solare fu perduto

e a galleggiare nello spazio restò un chiodo.

mercoledì 11 settembre 2024

Il monopolio della narrazione e quello della mistificazione

Franceso Ognibene su Avvenire scrive oggi un articolo dal titolo "Il monopolio della narrazione sposta la bilancia delle coscienze".

In cui racconta dell'imprevista dedica di Sinner alla zia morente, del film di Almodòvar e della sua posizione pro-eutanasica, lamentandosi che questa posizione verrà riportata da tutti i media senza contenzioso e conclude che così:

"I diritti della maggioranza silenziata soccombono al martellamento mediatico del "diritto di morire'', che pone sullo stesso piano il valore delle due scelte (vivere o morire) e chiede a chi si oppone di tacere per non interferire con un "diritto in più': Ma non è certo questo che una società aperta e plurale può augurarsi."

Ma questa è la solita mistificazione di stampo clericale!

Nessuno tra i sostenitori del suicidio assistito o dell'eutanasia ha mai proposto di non consentire a chi vuole curarsi fino all'ultimo, sobbarcandosi di tutte le sofferenze connesse, di farlo.

Questa è la differenza chi è favore della libertà di scelta rispetta la scelta diversa dalla sua.

Per i cattolici e per tutti gli altri oppositori della libera scelta invece la loro scelta, o meglio la scelta che loro affermano di volere fare, deve essere imposta a tutti anche a chi non vuole soffrire, ma direi meglio anche a chi non ce la fa proprio più a soffrire ancora.

Loro affermano di conoscere la strada per il paradiso, ma costringono all'inferno in terra anche chi all'al di là non ci crede o anche a chi non crede che per arrivare al paradiso bisogna seguire le loro indicazioni.

In una società aperta e plurale gli individui scelgono come vivere e come morire e non soggiacciono ai diktat del Vaticano, della CEI o di chiunque altro.

 

venerdì 29 marzo 2024

FOOD FOR PROFIT

 Dopo aver visto e apprezzato il documentario di Giulia Innocenzi “Food for profit” al cinema Italia di Belluno e sentito i commenti della giornalista presente in sala, ci sono alcune considerazioni che sento di dover fare.

Le norme per il benessere degli animali esistono in Europa (e il film le cita più volte mostrando come siano inapplicate). Nemmeno i lavoratori nel settore carne vengono tutelati, ma sappiamo bene come la mancanza di controlli è un problema enorme, basta pensare agli incidenti sul lavoro. Anche nel campo degli allevamenti animali e del loro benessere le strade da perseguire sono 2: più controlli e più formazione per arrivare ad una coscienza, in questo caso eco-animalista, che renda i controlli utili come consulenza e non come repressione.

Cruciale è la definizione di allevamento intensivo. Dovremmo arrivare ad avere per ogni specie animale dei parametri precisi che definiscano un allevamento intensivo, che dovrà riconvertirsi o chiudere in tempi anche brevi, un allevamento semi-intensivo  che dovrà riconvertirsi con tempi idonei e uno non intensivo che dovrà necessariamente diventare o essere  biologico ed etico.

Le aziende biologiche, anche nel settore vegetale,  dovrebbero essere esentate dal pagamento dei controlli che dovrebbero essere invece finanziati dalle aziende non biologiche, tassate perché inquinano, pagando così le esternalità negative, mentre le aziende biologiche dovrebbero essere remunerate per compensare le esternalità positive prodotte..

Fatico a immaginare come possano esserci grandi aziende biologiche,  solo le  piccole aziende, labour-intensive e inserite in contesti con una integrità naturale  sono veramente in grado di tutelare il territorio e la salute dei consumatori.

Se anche qualcuno puntasse al veganesimo come soluzione finale, cosa di cui si può e si deve discutere, come non considerare che già un’azienda avicola biologica che oggi deve garantire spazio all’aperto verde alle sue galline migliora di molto la loro qualità di vita? Quindi la de-intensivizzazione e la biologizzazione dell’agricoltura sono obiettivi immediati.

Ma il progressivo aumento della quota biologica della produzione agricola  è anche un obiettivo di Bruxelles, purtroppo non ancora di Roma o di Venezia.

Al contempo la revisione dei consumi alimentari, riducendo quelli di carne che danneggiano non solo l’ambiente, ma anche la salute dei consumatori deve procedere e gli enti pubblici dovrebbero essere molto chiari nel dare indicazioni in tal senso e non avvallare gli interessi della filiera della carne. E anche le filiere alternative alghe, meduse, insetti vanno incentivate. La carne coltivata è un’altra possibilità estremamente interessante che è del tutto miope e inutile voler bloccare.

Infine il problema della sovrappopolazione: si risolve da solo se distribuiamo meglio la ricchezza nel mondo giacché sono i poveri ad essere prolifici, mentre per chi è troppo ricco il problema diventa la denatalità.


giovedì 28 marzo 2024

Il prelievo (Kafka lo stakanovista)

Kafka era un dilettante - dice Matteo per introdurre il racconto della disavventura che lo ha portato qui nel Castello. 

Anche lui è in largo anticipo, ha il numero 107, noi il 65 e abbiamo appena ultimato le pratiche dell’accettazione, dopo aver aspettato una quarantina di numeri.

Quando entri nella sala d’aspetto del centro prelievo, scansioni il QR code del foglio "Prenotazione CodaWeb", che hai comodamente ottenuto on line dal PC di casa e ritiri la stampa del numero, che verrà chiamato negli schermi prima per l’accettazione e poi per l’ingresso nei laboratori. Le meraviglie della tecnica finiscono qui. La mezz'ora di anticipo con cui siamo arrivati si deve al fortuito caso di avere trovato quasi subito un posto libero nel parcheggio, abilità visiva e fortuna. Il resto del parcheggio è gremito, come al solito, ma grazie a questo exploit abbiamo guadagnato 10 minuti sulla tabella di marcia.

Non posso fare a meno di ridere, pur se sarebbe più consono piangere, ma anche Matteo sorride mentre racconta, con la sua compostezza british, dell’incidente che gli ha procurato la frattura del polso. Colpa dell’altro sciatore che gli è venuto addosso, dice, e bisognerebbe sentire la versione dell’altro per esserne sicuri, ma a Matteo io credo e comunque è sempre colpa dell’altro.

Operato, con inserimento di chiodi che si intravedono sotto pelle. Due settimane fa il ricovero in day hospital per la rimozione dei ferri. Alle  8 del mattino vestito il camice si sdraia sul lettino a digiuno e vede poi i suoi compagni di degenza mangiare prima il pranzo  e poi la cena. E infine alle 8 di sera arriva la cena anche per lui. 

oggi non ce la facciamo ad operarla, resta qui stanotte e la operiamo domani - gli dicono.

Ma il giorno seguente l’operazione viene riprogrammata per oggi.

Fifty fifty che mi operano oggi - ridacchia, ma dentro c’è un grosso sospiro.

Chiacchiere varie e poi arriva il nostro numero: laboratorio 8. Mio figlio, minorenne prende il suo contenitore dell’urina, e io, adulto accompagnatore, la carte consegnateci dallo sportello 2 di accettazione.

Ci sediamo, l’infermiera ritira il contenitore dell’urina, guarda le carte e poi se ne va.

Nello stesso ambulatorio sul letto di fianco una ragazza aspetta con un ago in vena.

L’infermiera che glielo ha infilato è uscita anche lei dopo aver brontolato con la collega segretaria che pretendeva di parlarle proprio mentre infilava l’ago

Non guardo l’orologio, ho imparato a non guardarlo quando sono in attesa, perché guardarlo fa rallentare il tempo. 

Alla fine la nostra infermiera torna e ci informa che l’impegnativa contiene un errore e deve essere sistemata nel frattempo ci invita ad aspettare nelle sedie fuori, dove normalmente staziona chi ha già eseguito il prelievo per i 3 minuti canonici prima della libertà

Noi ci sediamo. In un attimo le sedie sono tutte occupate e c’è pure gente in piedi.

Si sente urlare: una poltrona!

Un’infermiera corre - chi ha detto una poltrona?

Azzardo ad indicare un ambulatorio. di fronte a noi, da lì l’infermiera passa in un altro, poi corre a prendere una poltrona a rotelle con cui porta via una ragazza, colore muro appena incalcinato, che viene parcheggiata nel corridoio dietro l’angolo.

Il via vai è continuo e pare in qualche modo incongruo, gente che parla, che ride, che va su e giù. Penso ai balcani o al nord africa, lì gli ospedali me li immagino così

C’è troppa gente qui - chi ha già fatto il prelievo resti gli altri per favore aspettino fuori - ordina perentoria un’infermiere sbucata dallo stesso angolo. Sembra sensato. Ci alziamo ma fatti due passi veniamo bloccati dalla nostra infermiera - dovete andate voi?

Ci hanno detto che non possiamo stare qui che dobbiamo aspettare fuori - ribatto prontamente per evitare di subire conseguenze fisiche per l’insubordinazione.

Chi lo ha detto? risedetevi subito, voi dovete fare quello che vi dico io 

L’infermiera rabbiosa va a rampognare la collega, ma sono troppo sollevato per il nostro scampato pericolo per seguire il battibecco.

I numeri passano sui monitor appesi in alto, una quarantina, dunque deve essere passata un’altra mezz’ora circa.

Quando ci richiamano nell’ambulatorio l’infermiera fa sedere il figlio e dà due fogli al padre. Che carte sono? - penso. Le guardo: “ritiro referti” e “pagamento”. Ma le avevo già!

Ma queste sono aggiuntive o sostituiscono le precedenti? - chiedo.

Mi dia quelle di prima che le butto.

Poi l’infermiera torna dolce e gentile, come quando ci aveva accolta la prima volta.

Noto però che la sostituzione ci è costata un rincaro del ticket da 27,5 a 37,5 euro, se l’inflazione corre così il tasso ufficiale di sconto non diminuirà mai.

Hai notato papà che nell'ambulatorio c’era un crocifisso attaccato al muro con lo scotch?

Uscendo controllo: nastro bianco, un altro dettaglio, un altro simbolo  nel quadro di disfacimento organizzativo del nostro sistema sanitario.

La cassa è efficientissima e veloce, peccato queste siano le briciole. 

Nel sottopasso per il parcheggio da una porta aperta del retro dell’ambulatorio analisi intravediamo un medico che parla con due uomini in tuta blu da lavoro

ma avete tranciato qualche cavo? non si ode la risposta forse hanno sgranato gli occhi increduli o si sono limitati a fulminarlo con lo sguardo.

No è una battuta - si affretta a stemperare il sanitario - è che siamo isolati dalla rete.

A posto: povero Franz, se deve riallineare il suo Castello per avvicinarsi a questo delirio ne ha da scrivere! Lavora lavora compagno Franz Stakanov Kafka!

Il cielo è ancora grigio e piove sempre, da 3 giorni ormai, ma se la Pasqua religiosa è vicina quella del bel tempo appare lontana. 

Che abbiano una qualche ragione quelli di 3Bmeteo che hanno relegato Belluno all’ultimo posto della classifica dei capoluoghi di provincia italiani con il clima migliore?

Il parcheggio è un caos con macchine che girano contromano e altre parcheggiate in doppia fila in attesa che si liberi un posto.

Martin resta colpito, con il suo istinto da regista, da alcuni bambini che corrono tra le macchine sotto la pioggia. Atmosfera sovietica - osserva.

Io penso sempre al Castello.


domenica 21 gennaio 2024

Un'occasione persa

 La mancata approvazione della proposta di legge di iniziativa popolare targata Associazione Luca Coscioni da parte del Consiglio Regionale Veneto è un'occasione persa di rendere, almeno i cittadini Veneti, cittadini con un rapporto chiaro e corretto con l'istituzione pubblica, dove a fronte di un diritto si sa quali sono le regole con cui vengono valutate l'ammissibilità al diritto richiesto e i tempi dell'iter sono certi.

Il diritto di per sé resta immutato, sancito dalla Corte Costituzionale, come ben sa anche chi dà fiato alle trombe della sedicente "cultura della vita", che sfoga solo il proprio malumore di fronte questo innegabile fatto e affida ai propri deliranti proclami citando a sproposito pratiche naziste con evidentissima malafede l'intento di creare disinformazione e immotivata paura tra i cittadini. Il potere non sopravvive senza la paura!.