Un’altra
febbre fredda
mi
ghermisce alle spalle
mi
inacidisce le carni
un
altro alito corto
mi
sfugge dagli occhi
mi
balla sul cuore
su
questo piccolo muscolo
orizzonte
perenne
imploso
e inermetico
il
tarlo dell’autocoscienza
il
consumarsi inesorabile
del
germe dell’esistenza.
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