C’è uno sconforto nuovo
nella tristezza delle cose
nella luce scialba
nell’opera morta
dell’uomo
un silenzio profondo
oltre le parole non dette
oltre i sogni e le veglie
oltre i palpiti più sordi
una poesia di lacrime
un’esplosione gelata
di angoscia e preghiera.
Invano setaccio
tra le dita indurite
l’eterea bellezza
di ciò che non conosco
di ciò che non possiedo.
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