domenica 16 aprile 2017

LA LUNGA NOTTE


I
Risucchiato nell’abisso
con un ricordo confuso di luce
e solo fame
di divorarmi l’anima.

II
Sono padrone dell’evento
di questa sera-qui
dell’aria fragrante di luce
dei gorgoglii sistolici
dell’oceano dello spirito
che s’increspa
in onde di dolore
e rifluisce sulla risacca
cancellando le orme invisibili
dalla sabbia.

III
Un rumore sottile
frusciare di foglia
mi squassa le viscere
e atterrisco
riverso alle radici
del salice sinuoso
con faccia di pietra
non cuore, non cuore!

IV
Lacrime di stanchezza
imbevono e scremano
il fiele scabro
del mio spirito
meschina preda
del suo stesso demone.

V
Conati gelidi indugiano
sulla giostra del desiderio
dalle dita sfuggono lugubri note
e rotolano nell’abisso delle crepe
della terra riarsa
lasciandomi dentro
un rimbombo inestinguibile

VI
Nel buio del cuore
ecco un’altra ora
da serbare con cura
per tramutare in gioia
di sospirato incontro
l’ultimo respiro.

VII
Catene infinite
di onde anomale
collassano urlando
in un frullare muto
di gemiti abbaglianti
danza convulsa
di umori e orrori
scagliati contro il vento
nel tunnel rappreso
dell’errore giusto.

VIII
Increspature di campo
instabili anomalie
legate in perfetta armonia
fino al paradosso
della coscienza.

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