I
Risucchiato
nell’abisso
con
un ricordo confuso di luce
e
solo fame
di
divorarmi l’anima.
II
Sono
padrone dell’evento
di
questa sera-qui
dell’aria
fragrante di luce
dei
gorgoglii sistolici
dell’oceano
dello spirito
che
s’increspa
in
onde di dolore
e
rifluisce sulla risacca
cancellando
le orme invisibili
dalla
sabbia.
III
Un
rumore sottile
frusciare
di foglia
mi
squassa le viscere
e
atterrisco
riverso
alle radici
del
salice sinuoso
con
faccia di pietra
non
cuore, non cuore!
IV
Lacrime
di stanchezza
imbevono
e scremano
il
fiele scabro
del
mio spirito
meschina
preda
del
suo stesso demone.
V
Conati
gelidi indugiano
sulla
giostra del desiderio
dalle
dita sfuggono lugubri note
e
rotolano nell’abisso delle crepe
della
terra riarsa
lasciandomi
dentro
un
rimbombo inestinguibile
VI
Nel
buio del cuore
ecco
un’altra ora
da
serbare con cura
per
tramutare in gioia
di
sospirato incontro
l’ultimo
respiro.
VII
Catene
infinite
di
onde anomale
collassano
urlando
in
un frullare muto
di
gemiti abbaglianti
danza
convulsa
di
umori e orrori
scagliati
contro il vento
nel
tunnel rappreso
dell’errore
giusto.
VIII
Increspature
di campo
instabili
anomalie
legate
in perfetta armonia
fino
al paradosso
della
coscienza.
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