Ti
ho vista
a
piedi nudi
danzare
sulla
sabbia rovente
contro
un sole immenso
e
sui sassi aguzzi
di
una spiaggia nera
aggredita
dall’inverno,
ti
ho vista correre
a
piedi nudi
sull’erba
dura
della
steppa
gareggiando
con
nuvole corsare
e
sui ghiacci eterni
della
lunga notte
fluttuare
fluorescente,
ti
ho vista
vestita
di pioggia
profumata
di pelle
ho
sentito il tuo canto
ho
sentito il tuo pianto
ho
gettato le braccia
e
ho trovato i rumori
dell’acqua
nei tubi
del
piano di sopra
di
via San Fidenzio
nel
buio della stanza
sono
scivolato
tra
il formicolare
dei
muscoli
nel
gusto amaro
nel
cuore muto
e
rannicchiato nel mezzo
ho
toccato i miei piedi
bruciati
e ammaccati
tagliati
dall’erba
e
dal freddo
e
ho riso
come
una iena affamata.
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