Il
mio corpo adagiato
all’ombra
dei rami
si
copre di muschio
si
scioglie dolcemente
nella
terra umosa.
Tutto
è pace e riposo
non
più dolore in me
non
più freddo nè umido
a
dilaniare le mie carni
a
scuotere le mie ossa
non
più sete e fame
a
divorare il mio corpo
non
più il pulsare
del
sangue amaro
a
battere come febbre,
ogni
ronzio è cessato
ogni
lampo e ogni tenebra
non
porta paure
nè
sospiri nè altro
e
il silenzio è buono
è
quiete agognata.
Sono
caduti i fili inestricabili
di
angosce e passioni
tessuti
attorno al mio cuore
avviluppati
ingordi nella mente
sono
cenere dispersa dal vento
gocce
di pioggia sottile
cadute
nel mezzo dell’oceano.
Stanchezza
immane
m’opprimeva
contro
questa vita
che
ho ridato alla terra.
Quanto
amore scorreva
dentro
me
senza
poter uscire
quanto
amore sprecato
senza
un perchè
travolto
dal tempo
che
non torna
perso
in un attimo
incatenato
all’ansia
di
dover vivere questa vita
che
si è spenta da sola
che
ho lasciato sfiorire
senza
più combattere
per
essere libero
dal
tormento infinito
di
scegliere e fare
di
non fare e di amare.
Ed
ora posso amare
e
solo ora
potrei
vivere.
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