Nella prima audizione delle commissioni del Senato sul fine vita, hanno ben parlato le rappresentanti dell'Associazione Luca Coscioni, concrete, logiche, competenti in termini medici e giuridici e autenticamente umane, in mezzo agli sproloqui dei cattolici.
Particolarmente impressionante è stato l'incipit del rappresentante dell'Associazione Medici Cattolici Italiani: "Nessuno è padrone della propria vita, ma siamo tutti servitori della Vita".
Potrei concordare e completare: la vita individuale non esiste è solo un tassello di un insieme vivente che comprende l'intero pianeta.
Ma questo deve avere come conseguenza che il singolo vivente non ha più nessun diritto su di sé?
E cos'è questa Vita astratta che domina coloro che attraversa?
La Vita a cosa punta? Con buona pace di Charles Dawkins - che afferma non esista una volontà di sopravvivenza delle specie, ma solo degli individui, anzi dei singoli geni che li determinano seppur in collaborazione con altri geni - dobbiamo arguire che ciò che conta è la trasmissione della vita attraverso gli individui pedoni di un gioco più grande di loro.
Ma ciò ha delle conseguenze:
- gli individui che hanno assolto o non sono abili alla riproduzione o non favoriscono la riproduzione dii altri non servono più e sono eliminabili;
- se non riprodursi è la colpa più grossa dell'individuo torna in auge il biblico maledetto colui che disperde il proprio seme, che deve obbligatoriamente essere offerto al compito riproduttivo e ancor più stringente è l'obbligo di salvaguardare i più rari e dunque più preziosi ovuli e dunque vi è un obbligo per ogni donna di ottenere la fecondazione di ogni ovulo che giunga a maturazione;
- se la vita è il bene supremo non possiamo accettare la perdita di nessuna vita nemmeno quella degli animali e dobbiamo essere tutti vegani e accettare ratti, insetti e ogni parassita, non possiamo uccidere le piante e dobbiamo divenire tutti fruttariani (anche se è un regime alimentare non sostenibile) e dovremmo evitare di uccidere anche i micro organismi che neppure vediamo.
Assurdo? sì certo come è assurdo dire che la vita di un uomo non è sua, ma appartiene ad un dio che nessuno è in grado neppure di dimostrare che esista, ma, strano caso, chi propone questa visione ne è il portavoce che mentre detta le regole divine può arricchirsi e godere del potere supremo sulle persone: il controllo della loro coscienza!