sabato 8 agosto 2020

REFERENDUM: LE RAGIONI DEL Sì

 La prima ragione è il risparmio dei costi.

I sostenitori del no hanno calcolato che il risparmio per il contribuente è pari ad un caffè all'anno.

I sostenitori del sì replicano che il risparmio dei costi è simbolico.

C'è da restare allibito, le azioni simboliche dovrebbero avere altri impatti pari a zero, ma ciò non è per la riduzione dei parlamentari né in termini di rappresentanza, né di funzionalità del parlamento.

La seconda ragione è che il numero di parlamentari era stato deciso in un momento storico in cui non esisteva l'unione e dunque il parlamento si occupava di più materie.

Anche questa argomentazione è inconsistente: le uniche norme europee che entrano direttamente in vigore nei paesi membri senza l'approvazione dei parlamenti nazionali sono i regolamenti che però impattano non su materie mai trattate, ma su una legislazione in vigore e necessitano dunque di interventi normativi di armonizzazione e di attuazione.

Le materie su cui legifera l'Unione sono poi ben poche, impatto rilevante vi è solo sull'agricoltura.

Ma ragionando anche in prospettiva futura se finalmente competenze rilevanti in termini di politica estera, difesa, tesoro, ambiente passassero come non solo auspicabile, ma necessario all'Unione e se anche altre competenze in materia di turismo, istruzione, sviluppo fossero devolute alle regioni, per quel processo di autonomia che la maggioranza delle regioni richiede, e dunque al parlamento nazionale restassero le residui competenze in particolare per la giustizia e gli interni e il coordinamento a livello nazionale, forse che questo renderebbe meno stringente la necessità di rappresentanza democratica e di efficienza nel lavoro parlamentare?

La risposta non può che essere no: la società, il mondo di oggi è molto complesso, i poteri economici globalizzati sono spaventosamente forti, la democrazia è in forte pericolo per il consolidarsi di modelli alternativi quali quello cinese e russo, dunque abbiamo bisogno di ampia rappresentanza sia a livello territoriale sia a livello di frammentazione sociale e ideologica e abbiamo bisogno di un parlamento che nelle commissioni e in aula sia in grado di lavorare tanto e bene e rapidamente.

Quini le ragioni del sì sono cattive ragioni.

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