domenica 2 dicembre 2012

IL FORMICAIO

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C’era una volta un brav’uomo che aveva una casetta, una stalla, dei campi e molti amici.
Una sera uno di questi volle fargli uno scherzo e, indossata una maschera, girò quatto quatto dietro la stalla.
L’uomo però lo sentì e gridò: “Chi è là?” L’amico non rispose. Allora l'uomo si acquattò dietro la porta con un bastone in mano e aspettò.
D’improvviso l’amico mascherato entrò urlando nella stalla. L’uomo spaventatissimo sferrò una bastonata e lo colpì in piena testa. L’amico stramazzò a terra. L’uomo lo guardò e vide che l’orribile volto era soltanto una maschera. Tutto preoccupato tolse la maschera e scoprì il suo amico con la testa rotta.
Disperato l’uomo, chiamò aiuto. Purtroppo però l’amico era già morto. Tutti dissero che l’uomo non aveva nessuna colpa per quell’incidente e cercavano di consolarlo. Ma l’uomo non sapeva rassegnarsi.
Abbandonò tutto e fuggì sul monte. Trovò una grotta in cui rifugiarsi e decise di mangiare solo frutta, bacche, erbe e funghi. Giurò a sé stesso che mai più avrebbe ucciso neppure un animale.
Così cominciò a condurre una dura vita da eremita, senza più uccidere né un’animale né una pianta, perché anche di quelle raccoglieva solo alcune parti, soprattutto i frutti, badando bene di non danneggiare né la pianta né i semi.
Un giorno mentre dormiva delle formiche fecero il nido nel suo cappello. L’uomo per non rovinare il formicaio decise di non togliersi più il cappello. E così fece.
L’uomo conduceva la sua misera vita e intanto il formicaio cresceva sulla sua testa. Le formiche andavano e venivano sul suo corpo in lunghe file. L’uomo poi stava ben attento quando camminava di non schiacciare i piccoli insetti che si muovevano tutt’intorno a lui.
Ad un certo punto il formicaio divenne così grosso e pesante che l’uomo cominciò a far fatica a muoversi. Il suo collo e la sua schiena erano piegate dal peso del formicaio, ma l’uomo per tener fede al suo giuramento, non toccò il formicaio.
Infine l’uomo, visto il peso che aveva sulla testa, rinunciò del tutto a muoversi e resto fermò nella sua grotta schiacciato dal formicaio.
Già malnutrito che era in breve tempo cominciò a indebolirsi e stava per morire. Allora le formiche abbandonarono il nido, lo smantellarono e lo ricostruirono per terra nella grotta, poi andarono a raccogliere dei frutti e imboccarono l’uomo finché si riprese.
L’uomo visto ciò che le formiche avevano fatto per lui si sentì amato e perdonato anche per il suo involontario crimine di molti anni prima.
Ringraziò le formiche e ridiscese al paese. Lì fu accolto come un vecchio amico e presto per la sua saggezza e bontà divenne un punto di riferimento per tutti.

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